Verso una Scuola della Sospensione Attiva: un’esperienza di vita e apprendimento

di Enrico Clementi e Federico Giubilei

Abitare la complessità senza subirla

Viviamo in un’epoca caratterizzata da accelerazione, frammentazione e reattività. L’esigenza di prendere posizione, identificarsi, decidere rapidamente domina il nostro rapporto con la realtà, spesso spingendoci verso polarizzazioni, ansia decisionale e una percezione ridotta della molteplicità dell’esperienza.

In questo scenario nasce il progetto di una Scuola della Sospensione Attiva, un’esperienza di vita e apprendimento che si propone di offrire uno spazio e un metodo per allenare una postura differente: sospendere il giudizio, abitare l’incertezza, esplorare senza la necessità di definire immediatamente.

L’origine del progetto

Il progetto prende forma dall’incontro tra percorsi di ricerca e pratica che incrociano filosofia fenomenologica, pensiero critico e esercizi spirituali in chiave laica. Se da un lato la fenomenologia husserliana ha messo a fuoco il valore dell’epoché – la sospensione del giudizio come strumento di accesso a una percezione più autentica del reale – dall’altro la filosofia antica, ripensata attraverso gli studi di Pierre Hadot, ha mostrato come il pensiero possa essere praticato come un esercizio trasformativo.

A queste tradizioni si affianca una lettura della lucidità radicale di Krishnamurti, non nel senso di una ricerca mistico-spirituale, ma come atto di disinnesco delle identificazioni e delle strutture condizionanti del pensiero. La sospensione che qui si propone non è una forma di meditazione né di distacco ascetico, ma una pratica di pensiero ed esperienza che accoglie la complessità senza tentare di pacificarla o risolverla.

Pratiche di Sospensione Attiva: un metodo esperienziale

La Scuola della Sospensione Attiva non è un’istituzione nel senso tradizionale, ma un laboratorio di ricerca, una comunità di pratica, un’esperienza di vita che si articola attorno a piccoli gruppi di apprendimento e sperimentazione. Il metodo si sviluppa a partire da tre assi fondamentali:

  • Epoché operativa – L’arte di sospendere il giudizio per riconoscere e disattivare schemi mentali automatici, riducendo la polarizzazione e sviluppando un’attenzione più nitida alla realtà.
  • Apatheia dinamica – Un distacco attivo dalle reazioni emotive e dalle urgenze della volontà. Non si tratta di rifiutare il coinvolgimento, ma di sviluppare la capacità di coabitare con il paradosso senza subirlo.
  • Logica congiuntiva (et-et) – Superare il pensiero binario, imparare a sostare nella contraddizione senza forzarne la risoluzione, accogliendo la complessità come spazio di possibilità.

Le pratiche si sviluppano attraverso esperienze dialogiche e di sospensione attiva, in cui il silenzio, l’ascolto profondo e la verbalizzazione ponderata dei vissuti diventano strumenti per un rapporto più autentico con sé stessi e con gli altri.

A chi si rivolge

Questa esperienza è pensata per chi si trova a sperimentare forme di disagio, inquietudine o disorientamento, senza che questi stati assumano necessariamente una connotazione patologica. È per chi sente il bisogno di individuare spazi di appartenenza o pratiche identitarie, ma nel contempo avverte il carattere provvisorio di ogni determinazione.

Si rivolge all’uomo comune, a quello della strada, a chi sperimenta un senso di solitudine o di svuotamento, ma intuisce che non è necessario saturare il vuoto con un’identità, con un ruolo, con una posizione netta. La sospensione attiva non è una forma di passività o neutralità, ma un allenamento alla provvisorietà e alla responsabilità personale, che permette di partecipare senza rimanere imprigionati dalle appartenenze.

Un’esperienza di apprendimento e di vita

Il progetto della Scuola della Sospensione Attiva si articola attraverso incontri, laboratori, dialoghi e pratiche di condivisione, con un’attenzione particolare alla dimensione del piccolo gruppo.

Le pratiche potranno essere tematiche o emergere dai vissuti dei partecipanti, secondo una metodologia che non impone contenuti predefiniti, ma si costruisce in relazione alle domande e alle esperienze di chi vi partecipa. Tra i temi che potranno essere affrontati:

  • La percezione di sé e dell’altro
  • I sentimenti di vita e la costruzione del sentire comune
  • Normalità, marginalità e integrazione sociale
  • Realizzazione e fragilità personale (lavoro, famiglia, malattia, morte)
  • […]

Come partecipare e sviluppare il progetto

La Scuola della Sospensione Attiva è un progetto aperto, che si costruisce nel tempo attraverso esperienze condivise e riflessione collettiva. Se vuoi saperne di più o partecipare agli incontri, puoi seguire gli sviluppi su questo sito web e su quello del coautore di questo articolo, dott. Federico Giubilei. L’intento non è creare un metodo standardizzato, ma offrire uno spazio di sperimentazione per chi sente la necessità di un diverso rapporto con il pensiero, con le scelte e con l’esperienza della vita.

Uno sviluppo ulteriore della Scuola riguarda le Esperienze di convivenza non condizionate, ovvero di luoghi di vita comunitari nei quali ristabilire priorità personali, equilibri, strategia di scelta, in modo non indotto e all’interno di relazioni orientate alla simmetria.

per informazioni e incontri personali o di gruppo v. alla pagina Contatti e alla mail info@federicogiubilei.it Mobile (+39) 380 327 14 97