di Enrico Clementi
Introduzione
Nello sci alpino, la transizione dall’attività dilettantistica a quella professionistica segna un momento decisivo per gli atleti che aspirano all’alto livello. Questa fase, estremamente selettiva, richiede un supporto strutturato e personalizzato da parte delle organizzazioni e delle federazioni sportive, non solo per ciò che riguarda la preparazione tecnica, ma anche l’aspetto mentale. In un contesto in cui la competizione internazionale impone standard sempre più elevati, emerge una distinzione fondamentale tra il percorso di chi desidera praticare lo sport a livello dilettantistico, e quello di chi punta a farne una carriera professionale.
In Italia, la Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) ha creato e utilizza il Progetto Osservati, che monitora i giovani talenti sin dalle prime fasi formative e li accompagna nel loro percorso di crescita. Integrato nel modello pedagogico di riferimento, che anche altre federazioni adottano, ovvero il SALT (Sviluppo dell’Atleta a Lungo Termine), questo progetto mira a costruire atleti completi, che possano affrontare le sfide del professionismo gradualmente e riducendo il rischio infortuni. Tuttavia, come mostrato nell’articolo “Sviluppo a Lungo Termine e Specializzazione Precoce nello Sci Alpino” (Clementi & Ravetto), al quale rimando, la specializzazione precoce rappresenta una scelta strategica cruciale per chi ambisce all’eccellenza sportiva.
Questo articolo esplora le convergenze e le differenze tra i principali programmi internazionali di sviluppo del talento, mettendo in evidenza come l’approccio italiano possa ulteriormente evolvere per rispondere alle esigenze specifiche degli atleti orientati all’alto livello.
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La Specializzazione Precoce: Una Scelta Necessaria per l’Alto Livello
Nel percorso orientato all’alto livello, la specializzazione precoce nello sci alpino non rappresenta solo un vantaggio competitivo, ma una necessità strategica. A differenza del percorso dilettantistico, che permette una pratica sportiva più generalista e una maturazione graduale, l’orientamento agonistico richiede di sviluppare fin da subito competenze tecniche specifiche per affrontare gare internazionali di alto livello. Ma anche avere vantaggi competitivi concreti, ad esempio abbassando il numero di pettorale. Questo significa che i giovani atleti devono impegnarsi in allenamenti specializzati e intensivi già in età precoce, acquisendo la tecnica e la resistenza necessarie per competere ad alti livelli, senza tuttavia compromettere il loro benessere fisico e psicologico.
E’ evidentemente un equilibrio delicato, e comporta una serie di difficoltà e rischi che vanno necessariamente assunti, e gestiti in modo intelligente, al di là delle retoriche di contesto. Il modello SALT della FISI supporta questa crescita invero bilanciata, cercando di minimizzare i rischi di sovraccarico e burnout tipici di un’intensa attività sportiva giovanile. Tuttavia, come sottolineato nel lavoro di cui al link indicato, per gli atleti di talento che puntano al professionismo, la specializzazione precoce rappresenta un passaggio necessario per capitalizzare il periodo di maggiore plasticità fisica e mentale e costruire solide basi competitive. Ciò implica che i programmi di sviluppo della FISI potrebbero prevedere un’intensificazione delle attività agonistiche mirate, ma anche un accesso al circuito maggiore anticipato; attività calibrate sulle caratteristiche individuali degli atleti e sui tempi di maturazione specifici di ciascuno. Cfr. con E. Clementi, “Effetti dell’età nello sci alpino: combinazione dell’età relativa e dell’età biologica sulla selezione dei talenti.”; E. Clementi e P. Poletti, “Effetti dell’età nello sci alpino: l’influsso dell’età relativa (RAE) sulla selezione del talento”, Scimagazine 2024.
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Modelli di Sviluppo Internazionali: Convergenze e Differenze
Stati Uniti: National Training Group (NTG)
Negli Stati Uniti, il National Training Group (NTG) identifica e supporta giovani atleti di alto potenziale, offrendo un percorso che unisce esperienza di gara e preparazione accademica. Questo sistema, che valorizza la specializzazione precoce nei casi di atleti orientati all’élite, bilancia la preparazione atletica con l’istruzione, permettendo agli sciatori di mantenere le porte aperte al professionismo anche in età adulta. In Italia, il Progetto Osservati potrebbe prendere spunto da questo modello, integrando ulteriormente formazione accademica e carriera sportiva per rendere il percorso verso l’alto livello più flessibile e sicuro.
Canada: Alpine Development Pathway
Il modello canadese segue una struttura multilivello che collega le squadre regionali e nazionali per favorire una transizione agevole al professionismo. La Canada Alpine Development Pathway include esperienze internazionali già in giovane età, consapevole che una specializzazione tecnica precoce è essenziale per competere con successo ai massimi livelli. Come nel modello SALT, il Canada promuove uno sviluppo bilanciato e progressivo, integrando allenamento specifico e multidisciplinare. Questo modello ispira la FISI a considerare ulteriori modalità per adattare il monitoraggio degli atleti, includendo esperienze di gara internazionali per un’acquisizione progressiva di sicurezza e competitività.
Svizzera: Modello Tecnico, Progetti di Crescita e Investimenti
Swiss-Ski gestisce il Progetto Giovani Talenti, che accompagna gli sciatori in età giovanile con programmi specifici di training intensivo, competizioni e supporto educativo. Gli atleti svizzeri partecipano a camp estivi e invernali focalizzati su tecnica, tattica, preparazione fisica e mentale, ricevendo un sostegno completo in tutte le aree della loro crescita sportiva.
Sul piano delle infrastrutture, Swiss-Ski assicura ai suoi atleti dotazioni e attrezzature di eccellenza. Grazie alla stretta collaborazione tra sci club regionali e federazione, gli sciatori svizzeri hanno accesso ai migliori centri di allenamento, molti dei quali situati nelle Alpi, che permettono loro di allenarsi in condizioni ottimali in qualsiasi stagione.
La transizione dal dilettantismo al professionismo viene gestita con particolare attenzione: Swiss-Ski promuove un sistema integrato tra carriera sportiva e percorso accademico, grazie a partnership con scuole e università. Questa sinergia permette agli atleti di proseguire la loro formazione scolastica senza interrompere l’attività sportiva, agevolando un percorso verso il professionismo più stabile e sostenibile. L’approccio svizzero, che bilancia tecnica e istruzione, offre un esempio di come preparare atleti competitivi a livello mondiale senza trascurare il loro sviluppo personale e accademico.
Svezia e Austria: Sistemi di Selezione e Specializzazione
In Austria, la progressione verso l’alto livello è supportata da un sistema centralizzato e competitivo, in cui la selezione degli atleti avviene in modo rigido e intensivo. L’approccio austriaco evidenzia come la specializzazione precoce possa migliorare la competitività nei contesti internazionali, formando atleti che sviluppano competenze avanzate sin da giovani. La Svezia, invece, bilancia questo modello con un approccio che, pur favorendo il percorso agonistico, lascia spazio alla crescita individuale attraverso collaborazioni tra club locali e federazione. Per il Progetto Osservati, la centralizzazione delle risorse e l’integrazione con club locali potrebbero migliorare il monitoraggio e la preparazione dei giovani sciatori italiani, riducendo i rischi di dispersione dei talenti.
Norvegia: NTG e Toppidrettsveka
La premessa fondamentale è che la Norvegia, come la Svezia e alcune delle altre nazioni qui menzionate, hanno una grande cultura sportiva e investono molto nel lavoro di studio e ricerca applicativa nella pedagogia dello sport.
Il modello norvegese, centrato su strutture come il Norges Toppidrettsgymnas (NTG) e il programma Toppidrettsveka, promuove uno sviluppo olistico e un approccio a lungo termine alla crescita degli atleti. Attraverso percorsi che combinano formazione tecnica intensiva con un forte supporto educativo e psicologico, la Norvegia enfatizza la costruzione graduale di abilità avanzate, evitando una specializzazione troppo precoce per preservare la salute psicofisica degli sciatori. La partecipazione a eventi internazionali e una rete di partnership con accademie sciistiche straniere permettono agli atleti di familiarizzare con le competizioni globali già in giovane età, alimentando un senso di sicurezza e adattamento. Tale approccio stimola la FISI a esplorare modalità che bilancino crescita progressiva e intensità competitiva, assicurando una transizione sostenibile al professionismo.
Integrazione di Sport e Istruzione nel Modello Sloveno
La Slovenia offre un esempio interessante per la sua capacità di integrare sport e istruzione. Del resto, la Slovenia ha un’importante tradizione pedagogico sportiva, poco conosciuta e valorizzata nel nostro Paese. I giovani atleti frequentano accademie sciistiche che combinano studi e allenamenti, garantendo una formazione completa e una preparazione tecnica di alto livello. Questa attenzione alla crescita educativa e atletica permette ai giovani sciatori di sviluppare competenze tecniche avanzate senza sacrificare la loro istruzione. In Italia, l’adozione di un modello simile potrebbe rafforzare la preparazione degli atleti che ambiscono al professionismo, mitigando al contempo il rischio di abbandono prematuro. [1]
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Miglioramenti Possibili per il Progetto Osservati
Le esperienze internazionali analizzate suggeriscono alcune aree in cui il Progetto Osservati potrebbe evolvere ulteriormente per rispondere al meglio alle esigenze degli atleti di alto livello:
- Sviluppo di Percorsi Personalizzati di Specializzazione Precoce
Per gli atleti che puntano al professionismo, la specializzazione precoce consente di acquisire abilità specifiche in età ottimale, preparandoli alla competizione internazionale. Tale specializzazione, come detto altrove (articolo cit.) non deve essere demonizzata, estremizzata o strumentalizzata: il suo valore dipende dalla capacità di adattare i metodi di allenamento alle esigenze individuali, tenendo conto del potenziale inespresso e delle aspirazioni agonistiche degli atleti. Il Progetto Osservati potrebbe trarre beneficio dall’adozione di criteri dinamici di selezione e monitoraggio, calibrati sulle caratteristiche individuali degli atleti, per supportare un percorso intensivo e mirato già nelle fasi iniziali della carriera.
- Integrazione tra Carriera Sportiva e Formazione Scolastica
I modelli di Stati Uniti e Canada dimostrano che consentire agli atleti di proseguire il percorso accademico insieme a quello sportivo offre una maggiore stabilità emotiva e un’opzione di carriera alternativa. La FISI potrebbe favorire una rete di partnership con istituti scolastici e università, offrendo percorsi flessibili e personalizzati per garantire una crescita completa anche sotto il profilo educativo.
- Esperienze di Competizione Internazionale
Come evidenziato dai programmi di Stati Uniti e Canada, l’inclusione di esperienze internazionali permette ai giovani atleti di affrontare contesti competitivi sin da subito, acquisendo esperienza e sicurezza. Questo approccio potrebbe essere ulteriormente incentivato all’interno del Progetto Osservati, per assicurare che gli atleti siano preparati tecnicamente e psicologicamente alla competizione ai massimi livelli.
- Attività di Studio e Sperimentazione
Al di là delle convinzioni personali e delle semplificazioni, è innegabili che in altre aree di apprendimento (sportive e non) e in altre nazioni si stia investendo in attività di studio e di sperimentazione. Questo in riferimento all’utilizzo di intelligenze artificiali (IA) per l’analisi e l’ottimizzazione della performance, ma anche, sul piano predittivo, attraverso rilevazioni di tipo medico nei modi della “genetica comportamentale”. Ho dedicato a questo tema un articolo titolato “Nuove tecnologie e Apprendimenti nello Sci Alpino: Sperimentazioni e Strumenti di Intelligenza Artificiale”, al quale rimando.
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Fenomeni emergenti: le organizzazioni “iper-professionali” e i team tecnici privati
Il fenomeno dei team tecnici privati nello sci alpino, come quello delle organizzazioni “iper-professionalizzate”, è sempre più diffuso e rappresenta una risposta alle esigenze di personalizzazione dei percorsi e all’elevata competitività dello sport. A differenza dei team incardinati nella federazione (il classico sci club), che devono spesso seguire un approccio generalizzato per un grande numero di atleti, i team privati e le organizzazioni così concepite permettono di focalizzare sulle necessità specifiche di ciascun atleta. Questi team forniscono accesso a tecnici, allenatori specializzati, e risorse come analisi video, sistemi di IA, allenamenti e preparazioni atletiche personalizzate, offrendo un supporto tecnico, mentale e fisico mirato.
In Paesi come Canada, Stati Uniti e Austria, la collaborazione tra club, scuole e team privati consente agli atleti di partecipare a programmi intensivi, spesso su piste esclusive e con un rapporto ridotto tra atleta e allenatore (come nei programmi della National Alpine Ski Camp o Alpin Racing Austria). Questi team privati offrono inoltre una maggiore flessibilità, permettendo agli atleti di competere in circuiti internazionali per accumulare punti FIS, preparandosi in anticipo per la Coppa del Mondo. Questa individualizzazione aiuta i giovani talenti a ottimizzare il proprio potenziale fin dalle categorie giovanili e ad affrontare le esigenze del professionismo in modo più sicuro e consapevole
Nei team tecnici privati, la presenza di figure professionali diversificate gioca un ruolo fondamentale nel garantire una crescita globale dell’atleta, andando oltre la sola performance agonistica. Questo approccio integrato, che include competenze trasversali e un accompagnamento formativo, è sempre più valorizzato per aiutare gli atleti a maturare anche a livello personale, favorendo una mentalità solida e resiliente che li supporti non solo nello sport, ma anche nella vita quotidiana.
Dedicherò a questo argomento, che non ha solamente risvolti positivi ma anche alcune criticità, un prossimo studio; perché il fenomeno, anche nel nostro Paese, è rilevante e rischia di essere divisivo in seno alla federazione e di incrinare ulteriormente la coesione della base sociale, già disorientata. Infatti, queste realtà sono fortemente orientate al profit, ancorché in molti casi organizzazioni di Terzo Settore, con la tendenza a comunicare “verità” se non opinabili incomplete. E di essere inoltre percepite, impropriamente, come competitor della FISI, nel chiaro intento di attrarne giovani atleti, sci club, famiglie.
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Conclusioni
Dall’analisi dei modelli internazionali emerge l’importanza della specializzazione precoce per chi desidera intraprendere una carriera nell’élite sportiva, ma anche di un percorso di crescita bilanciato che tuteli il benessere complessivo dell’atleta. La Svizzera, con il suo modello integrato tra sport e istruzione, si distingue come esempio di supporto strutturato, offrendo agli atleti le risorse necessarie per affrontare il professionismo in modo sicuro e consapevole.
In questo contesto, il Progetto Osservati della FISI rappresenta un punto di partenza valido, ma che potrebbe beneficiare di ulteriori sviluppi per adattarsi alle esigenze specifiche degli atleti di alto livello. Ispirandosi a modelli come quello svizzero e canadese, il progetto potrebbe includere percorsi personalizzati, esperienze di competizione internazionale e una maggiore integrazione con il sistema educativo, per garantire una preparazione completa e una transizione più agevole al professionismo.
La transizione dal dilettantismo al professionismo nello sci alpino è un percorso complesso che richiede non solo preparazione tecnica ma anche una formazione completa dell’atleta, tanto a livello giovanile quanto nelle fasi avanzate della carriera.
Questa valorizzazione di un approccio olistico si dimostra cruciale anche per gli atleti evoluti, come quelli che gareggiano in Coppa del Mondo. Nonostante l’alto livello raggiunto, si tratta spesso di giovani in formazione che necessitano di un supporto complessivo per gestire le pressioni competitive e le aspettative esterne. L’integrazione di percorsi formativi all’interno dei team permette loro di sviluppare abilità di autogestione e resilienza, ma anche relazionali, comunicative; qualità indispensabili per affrontare una carriera agonistica a lungo termine e costruire una mentalità adatta ad affrontare anche sfide fuori dalle piste.
Il tema del fine carriera, inoltre, apre riflessioni ulteriori per l’atleta, la squadra e le federazioni stesse. La transizione dallo sport professionistico alla vita post-agonistica è spesso complessa, poiché richiede un nuovo equilibrio e la riconversione di abilità, obiettivi e valori costruiti nell’arco di molti anni. Un approccio educativo e olistico, che accompagni l’atleta fin dalle fasi giovanili, può facilitare questa fase, preparando il giovane a una transizione consapevole verso altre attività.
Per approfondimenti, integrazioni, collaborazioni v. alla pagina Contatti
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Bibliografia
- Balyi, I., & Hamilton, A. (2004). “Long-Term Athlete Development: Trainability in Childhood and Adolescence.”
– Un riferimento fondamentale per comprendere il modello di sviluppo degli atleti nel lungo periodo, utilizzato da molte federazioni sportive, inclusa quella canadese. Canadian Sport for Life.
- Barker-Ruchti, N. (2011). “Women’s Artistic Gymnastics: An Ethnographic and Discursive Approach to the Study of Elite Sports and Gender.”
– Sebbene non centrato sullo sci, offre uno sguardo prezioso su come il talento viene sviluppato e tutelato nelle discipline sportive d’élite, applicabile anche al contesto sciistico. International Review for the Sociology of Sport.
- Coté, J., & Hay, J. (2002). “Children’s involvement in sport: A developmental perspective.”
– Approfondisce i processi di crescita e maturazione dei giovani atleti, con implicazioni per la gestione del talento nello sci. Psychology Press.
- Ericsson, K. A., Prietula, M. J., & Cokely, E. T. (2007). “The Making of an Expert.”
– Esamina i fattori che contribuiscono allo sviluppo dell’eccellenza in sport come lo sci alpino. Harvard Business Review.
- Güllich, A., & Emrich, E. (2014). “Investment patterns in the careers of elite athletes: An analysis of European and North American athlete development models.”
– Un confronto tra i modelli di sviluppo europei e nordamericani, applicabile anche allo sci alpino. European Journal for Sport and Society.
Articoli online
- “Supporting Athlete Development: The USSA Athlete Pathway” – Un articolo che descrive in dettaglio come la federazione sciistica degli Stati Uniti sviluppa giovani talenti.
- “Developing Champions: The Alpine Canada Athlete Pathway” – Approfondisce il sistema canadese, che bilancia lo sviluppo atletico e l’educazione scolastica. Alpine Canada Alpin.
- “The Road to Success: Austria’s Elite Alpine Training Programs” – Descrive il sistema di allenamento e selezione centralizzato dell’Austria, che prepara i giovani per le competizioni di alto livello.
- “Sweden’s Ski Development Pathway: Nurturing Talent in a Progressive System” – L’approccio svedese, meno centralizzato, che permette una crescita più individualizzata attraverso collaborazioni tra club e federazione.
Sitografia
- US Ski & Snowboard – Athlete Development Pathway – Descrizione dettagliata del programma di sviluppo dei giovani sciatori negli Stati Uniti, che segue il modello di Long-Term Athlete Development (LTAD).
- Canada Alpine – Athlete Pathway – Il programma canadese per lo sviluppo degli atleti, che integra la formazione scolastica con quella sportiva, supportando la crescita dei giovani sciatori.
- Svenska Skidförbundet (Federazione Sci Svedese) – Il sito ufficiale della federazione sciistica svedese, con informazioni sui programmi di sviluppo dei giovani sciatori e sulla transizione al professionismo.
- Sito ufficiale di Swiss-Ski – Contiene informazioni dettagliate su programmi come il Progetto Giovani Talenti, le strutture e il percorso di sviluppo per gli sciatori in Svizzera.
- Articoli e comunicati Swiss Olympic – La Swiss Olympic Association spesso pubblica aggiornamenti e approfondimenti sui percorsi degli atleti e sulla combinazione tra sport e istruzione in Svizzera.
- Norges Toppidrettsgymnas (NTG) e Toppidrettsveka (Norvegia) – NTG supporta una formazione integrata, combinando lo sviluppo tecnico con un’educazione completa e un forte sostegno psicologico. Toppidrettsveka è un evento internazionale chiave che consente agli atleti di competere in un contesto di alta visibilità, facilitando l’adattamento alle competizioni globali già in giovane età.
- Österreichischer Skiverband (Federazione Sci Austriaca) – La federazione sciistica austriaca offre una struttura altamente selettiva e centralizzata per lo sviluppo del talento.
- FISI – Federazione Italiana Sport Invernali, Progetto Osservati – Dettagli sul programma italiano per la selezione e il monitoraggio dei giovani talenti nello sci alpino.
- Report e articoli su FIS (Fédération Internationale de Ski) – I report pubblicati dalla FIS includono statistiche sui talenti, eventi sportivi e programmi di sviluppo giovanile adottati in Svizzera e in altre nazioni.
[1] Alcune note integrative al paragrafo riguardano i seguenti approcci e programmi rivolti allo sviluppo di giovani sciatori che mirano all’alto livello (le fonti in bibliografia). Canada: Alpine Canada è tra le prime ad adottare il “Long-Term Athlete Development Pathway,” con una serie di livelli progressivi per i giovani sciatori. Dal livello di base “Learn to Train,” gli atleti passano a “Train to Train” (12-16 anni), in cui iniziano a gareggiare a livello provinciale e nazionale e a partecipare a gare FIS per accumulare esperienza. Successivamente, nel livello “Train to Race,” gli atleti perfezionano tecnica e tattiche, partecipando a competizioni internazionali e alle prime gare del circuito di Coppa del Mondo. Programmi specifici sono anche offerti per U14/U16 a Nakiska, Alberta, con allenamenti in blocchi mirati e un focus su tecnica, tattica, resilienza fisica e mentale. Stati Uniti: Il National Alpine Ski Camp (NASC), attivo a Mt. Hood in estate e a Copper Mountain in autunno, offre programmi su misura per giovani atleti FIS, con un approccio centrato sull’atleta e gruppi ridotti (6:1) per garantire attenzione personalizzata. NASC permette agli atleti di concentrarsi su gare SL e GS, preparando il terreno per il passaggio alle competizioni di alto livello. Inoltre, molti sciatori americani competono in circuiti minori, come l’America Latina (ma il fenomeno è ormai diffuso anche in ambito nazionale ed europeo), per accumulare punti FIS e guadagnare accesso alle gare di Coppa del Mondo. Austria: Alpin Racing Austria offre un allenamento annuale con pacchetti su misura per ragazzi in età FIS. Il programma enfatizza la preparazione personalizzata, con un ambiente altamente selettivo e gruppi ridotti per concentrarsi sulla qualità più che sulla quantità. Anche in questo caso, il riferimento all’aspetto qualitativo non va inteso in modo meramente strumentale (ormai ogni sci club dice di “fare qualità”), ma, per il passaggio all’alto livello, rapportato alla necessaria intensità. L’approccio austriaco, infatti, integra allenamento intensivo su piste di alto livello e competizioni strategiche per sviluppare giovani talenti attraverso il confronto internazionale già in giovane età. Questi programmi illustrano approcci diversificati, ma tutti puntano a competizioni internazionali e accumulo di punti FIS per abilitare l’accesso alle gare di Coppa del Mondo in modo precoce, elemento cruciale per una transizione efficace al professionismo. In molti paesi, inclusa l’Italia, molti giovani e team fanno scelte che vanno in questa direzione, evidenziando l’incongruenza di fondo – da ultimo difficilmente sanabile – tra modello tecnico di riferimento (SALT) e competitività del sistema gare.